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Aree di emergenza

Le aree di emergenza sono luoghi destinati ad uso di Protezione Civile per l’accoglienza della popolazione colpita e per l’ammassamento dei soccorritori e delle risorse necessari al soccorso ed al superamento dell’emergenza.

In aderenza con quanto previsto dalla Direttiva del Capo del DPC n. 1099/2015 e dalla DGR 1414/2019, il presente Piano individua le aree strategiche o aree di emergenza di protezione civile, classificandole secondo le finalità cui sono destinate in:

  • Aree di attesa: ovvero luoghi di ritrovo in sicurezza nei quali accogliere la popolazione prima dell’evento o nell’immediato post-evento.
  • Aree di accoglienza e centri di assistenza o di ricovero: le prime si riferiscono ad aree campali che consentono in breve tempo di offrire i servizi di assistenza attraverso il montaggio e l’installazione di tende, cucine da campo, moduli bagno e docce con le necessarie forniture dei servizi essenziali; i secondi sono strutture coperte pubbliche e/o private (ad esempio scuole, padiglioni fieristici, palestre, strutture militari), rese ricettive temporaneamente per l’assistenza a seguito dell’evacuazione.
  • Aree di ammassamento soccorritori e risorse: luoghi di raccolta di operatori, mezzi e materiali necessari alle attività di soccorso nel territorio comunale.
  • Zone di atterraggio in emergenza – ZAE: aree di atterraggio per gli elicotteri necessarie alle attività di soccorso, di evacuazione e logistiche.

Le aree di emergenza individuate nel Piano hanno una morfologia regolare e pianeggiante e sono ubicate in zone non soggette a rischio (aree alluvionali, in prossimità di aziende a rischio di incidente rilevante, in prossimità di versanti instabili, di crollo di strutture attigue, a rischio d’incendi boschivi e di interfaccia, ecc.).

Per quanto concerne la facile raggiungibilità, le aree di ammassamento soccorritori e risorse sono situate in prossimità di un nodo viario di grande scorrimento e sono facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi dimensioni. Le aree di emergenza hanno una dotazione minima di urbanizzazioni e dotazioni infrastrutturali come reti idriche, elettriche, smaltimento delle acque reflue, reti per telecomunicazioni e reti di illuminazione pubblica; le aree hanno assenza di interferenze con reti di alta tensione. Le aree di emergenza sono compatibili con le destinazioni d’uso dello strumento urbanistico comunale che dovrà recepirle.

Il soggetto responsabile della manutenzione ordinaria e del controllo periodico della funzionalità delle aree di emergenza è il Responsabile della Funzione Tecnica e di Valutazione. A tal fine, potrebbe essere utile stabilire accordi con le Amministrazioni confinanti per condividere, se necessario, centri/aree di accoglienza secondo un principio di mutua solidarietà, nonché stipulare convenzioni con ditte specializzate per assicurarne la manutenzione.

Le aree strategiche sono associate ad ambiti o contesti territoriali in modo da essere distribuite sul territorio in maniera omogenea, anche in funzione della popolazione potenzialmente interessata e dei rischi analizzati nel Piano; gli ambiti territoriali presi in considerazione sono:

  • Centro urbano;
  • Contrada Capitolo;
  • Contrada Carpari;
  • Contrada Cupa;
  • Contrada Ortolini;
  • Contrada Pergolo;
  • Contrada San Paolo;
  • Specchia Tarantina;
  • Zona 167;
  • Zona Industriale.

Come è ormai prassi consolidata nella pianificazione di emergenza, per la rappresentazione delle aree di emergenza abbiamo usato la seguente scala cromatica:

  • VERDE, per le aree di attesa della popolazione.
  • ROSSO, per le aree di accoglienza della popolazione.
  • GIALLO, per le aree di ammassamento soccorritori e risorse.
  • AZZURRO, per le zone di atterraggio in emergenza.
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